E' sempre un brivido. La sera scende, i riflettori si accendono, le bandiere sventolano, i Tifosi cantano, lo speaker annuncia le formazioni che scendono in campo, la musica parte, le squadre escono dagli spogliatoi... E tu sei lì, ieri aggrappato a uno spalto, oggi al pub con gli amici, ma il cuore che pompa è sempre lo stesso, l'emozione non cambia, i colori sono i tuoi. Quella pelle d'oca che non si è mai abbassata neanche durante l'anno maledetto e falsato della serie B, neanche quando tutto il mondo ti ha dato contro, neanche quando da tutte le altre tifoserie venivi sbeffeggiato o insultato per cose non fatte.
Ci sei nato, allo stadio, ci sei nato, con quei colori, e qualcuno, come me, la sua "prima volta" l'ha vista ancora dentro la pancia della mamma; non la ricordo, ovviamente, ma mi hanno raccontato che si trattava di un Inter - Juve (nulla è mai per caso...). Ci sei nato e ci morirai, con quell'anima zebrata che, piaccia o non piaccia, si ama o si odia, ma non passa mai nell'indifferenza. Ed esserci nato vuol dire sapere andare a testa alta senza piangersi mai addosso, a differenza di chiunque altro, e, perché no, permettere con un sorriso anche il timbro di "snob", quando dentro di te sia bene che è sempre e solo una "Questione di Stile".
Domani sera sarà come sempre; sarà l'amore a far partire le bandiere, le urla, la gioia o il dolore; sarà l'abbraccio della curva e l'incitamento a spingere e sostenere quei colori che hanno segnato in maniera indelebile la Storia del calcio italiano ed europeo (stavo per scrivere "internazionale", ma ci ho letto uno sgradevole doppio senso...), fino a quei giorni che hanno portato questa Società ai massimi vertici dell'apologia mondiale, con l'indimenticata e indimenticabile vittoria di Tokyo (e, a proposito, ci manchi, Michel!).
Stiamo ricominciando dal basso, non come nel 2006; questa volta davvero stiamo ripartendo da un pugno di lottatori e un paio di calciatori di vera qualità, e da una bandiera, la solita da diciassette anni, che continua a tirare il carretto, a dispetto e in controtendenza verso tutte le critiche che, ingiustamente, gli si fanno contro.
Ancora una volta, domani sera, Alessandro Del Piero sarà in campo, con la sua bandiera numero 10 addosso e la ricerca del numero 178, che lo proietterebbe accanto a quel Boniperti di cui, purtroppo, pochi hanno memoria. L'Olimpo BiancoNero è già suo, la leggenda è a un passo; anzi, a due per la vetta in "solitaria".
In bocca al lupo, Alex; ogni Juventino d.o.c. è al tuo fianco, e spera in una vittoria condivisa. Tua e di quei magnifici colori secondi, nella Storia, a nessuno.
